“Ella ricorda la purezza oggettiva di un Pollini, di qualche anno fa, con l’umorismo di un Brendel!”
“Ella ricorda la purezza oggettiva di un Pollini, di qualche anno fa, con l’umorismo di un Brendel!”
“… Muriel Chemin costruisce passo dopo passo questi due immensi affreschi (op. 101 e op. 106) con una sicurezza ed una forza espressiva che impongono l’ammirazione”
“C’è il senso del ritmo, della poesia sonora, del mistero musicale, e dell’affermazione perentoria, evidente, che sono l’appannaggio dei più grandi pianisti”
” Qui Muriel Chemin è nel suo elemento. È allo stesso tempo grandioso ed interiore. Il rigore e la libertà si coniugano in scelte talvolta estreme ma che hanno sempre un senso, e si rimane in ogni modo soggiogati dal soffio che pervade tutta l’interpretazione, la sua vita ritmica, la sua progressione imperiosa, la potenza concettuale. Si potrebbe omettere di parlare dello spettacolo sonoro, tanto quest’ultimo diventa servitore dell’idea musicale, che trascina tutto al suo passaggio.”
“Tutto ciò crea una Appassionata d’antologia, ispirata, visionaria, trascinata da uno slancio, o meglio da una forza selvaggia incredibile. Ella opera una sintesi tra la frenesia furibonda di Schnabel, la meditazione poetica di Arrau, l’inquietudine nervosa di Brendel III.” “… s’impone di colpo tra le interpretazioni d’antologia, offuscandone diverse e facendo attendere il seguito con impazienza.”
“Ella è illuminata da una forza di convinzione, una spontaneità ed una padronanza del discorso e della struttura intrinseca delle opere raramente sentite.” “… evoca piuttosto l’intensità di Arturo Benedetti Michelangeli …”
“…l’universo beethoveniano non pone alcun problema di assimilazione a questa magnifica pianista, che lo affronta con una violenza ed una tensione impressionanti …”
“Muriel Chemin dimostra una comprensione intima del testo ed una solidità d’esecuzione … Il respiro, l’equilibrio della concezione, il connubio di rigore, di ricchezza e di spirito analitico sono ragguardevoli.”
“Una nuova integrale di Beethoven ? Senza dubbio, ma non un’integrale “di troppo” !”